Nel numero di marzo di questa rubrica, affrontavo il problema della storicità delle attribuzioni e dei suoi riflessi sui rimedi giuridici applicabili quando, mutata la prospettiva storica, la riferibilità di un’opera ad un artista risulti modificata.
Le vicende concrete introducono sempre tematiche nuove e su questo argomento è dunque opportuno ritornare, per adattarne le conclusioni alle particolarità di un caso di specie, che induce ulteriori riflessioni.
Il caso è questo: Giancarlo Gallino, importante gallerista torinese, in una mostra della primavera del 1999, presentò – con la consueta eleganza e con particolare ricchezza – un’opera di eccezionale prestigio: si trattava di un Crocifisso in argento attribuito a Jean de Boullogne (il famoso scultore franco-fiammingo nato nell’Artois e vissuto a lungo in Italia, ove il suo nome venne italianizzato in “Giambologna”), presentato… [pdf]