Le Fondazioni di partecipazione nella gestione dei beni culturali.
Il caso del Museo Egizio di Torino.
di Silvia Galletti, Avvocato in Roma.
La necessità di creare forme di utilizzazione ottimali del patrimonio storico-artistico e l’esigenza di garantire adeguati processi di valorizzazione ricorrendo a più convenienti assetti organizzativi e gestionali hanno posto i musei al centro dell’attenzione, manifestando quelle che sono state fino ad oggi le manchevolezze non solo di impianto, ma essenzialmente di funzionamento.
La gestione dei musei e, più in generale quella dei beni culturali, è stata oggetto da parte dell’ordinamento italiano, solo recentemente, di previsioni legislative volte a perseguire i suddetti scopi.
Fino ad oggi, le istituzioni culturali pubbliche (es. poli museali, soprintendenze) sono state costrette ad adattarsi – sotto il profilo solo privatistico – alle soluzioni contemplate dal Codice civile costituite dalle figure dell’associazione o della fondazione alle quali, in casi particolari, si affiancavano… [pdf]