Di Artemisia Gentileschi – ormai divenuta un mito al femminile della pittura europea – erano note, sino al 1960, solo le lettere d’affari, volte a sollecitare, anche da nobilissimi personaggi, il pagamento delle tele da lei eseguite per committenze sovrane.
Nel settembre di questo anno, l’editore De Luca ha pubblicato una monografia, curata da Francesco Solinas e presentata in occasione dell’apertura della bellissima mostra milanese dedicata ad Artemisia, a cura di Roberto Contini, nella quale sono pubblicate quaranta lettere inedite, di tutt’altro argomento.
In esse (e trascriviamo un brano della bella prosa di Solinas) si palesa “un’intelligenza sottile ed acuta, forza d’animo, e una straordinaria capacità creativa. La donna si scopre in una sconcertante intimità, a tratti spregiudicata e quasi libertina”. In sintesi, Artemisia, dopo la violenza subita da Agostino Tassi ed il matrimonio “riparatore” con il fiorentino Pierantonio Stiattesi, con la benevola indulgenza… [doc]