Nel numero di dicembre di questa rivista, un editoriale iniziato in prima pagina metteva in evidenza un fenomeno nuovo ed inquietante: avvocati d’assalto, in paesi dove l’economia è una forma estrema di guerra civile (USA), con la minaccia di cause risarcitorie per importi esorbitanti, riescono ad estorcere a critici d’arte dichiarazioni più o meno compiacenti o comunque non condivise, su opere di proprietà privata, appartenenti a propri clienti e relative ad artisti il cui catalogo è in corso di formazione da parte appunto dei critici minacciati.
La cosa mi stupisce: quando qualcosa di analogo è successo a critici e storici dell’arte che si sono a me affidati ed erano stati diffidati a pubblicare come autografe opere sulle quali essi esprimevano dubbi o dissensi, una mia ferma lettera di risposta ha sempre impedito… [doc]