Nel corso del convegno, da me organizzato presso l’Accademia Nazionale di San Luca, “Gli Archivi dell’Arte Contemporanea: quale legislazione e quale futuro” (gli atti sono stati integralmente pubblicati su Gazzetta Ambiente, n. 5/2004 e, in sintesi, su questa stessa rivista), Claudia Gianferrari, da me scherzosamente definita “la regina degli Archivi”, chiariva che l’inserimento di un’opera nell’archivio ufficiale di un artista doveva poggiare, prima ancora che su dati estetici, sulla sua storia.
Quindi, in un campo minato quale è l’arte contemporanea, caratterizzata dalla agevole imitabilità del lessico di un artista, il dato esterno – un tempo si diceva “la storia esterna” – è certamente più sicuro nei risultati… [pdf]