Ho già scritto in questa rivista esser giusto che il mercato dell’arte sia retto da regole di comportamento ma queste debbono avere la loro fonte nella legge ed essere univoche, non arbitrariamente estrapolate da fumosi principi generali.
Altrimenti, più che un “mercato regolato” avremmo un “mercato soffocato”.
Tra le regole arbitrariamente estrapolate, è oggi di moda, ad iniziativa delle forze repressive, l’affermazione di un onere di corretta informazione della P.A. che graverebbe su chiunque chieda un attestato di libera esportazione o una licenza di esportazione di un bene culturale.
All’onere di corretta informazione corrisponderebbe, nel caso di mendacio, l’invalidità della licenza di esportazione e quindi, ove l’amministrazione non cascasse nella trappola, la duplice incriminazione di tentata illecita esportazione e di tentato falso per induzione.
Analizziamo questo singolare costrutto.
L’onere di informazione è totalmente inesistente. Infatti, l’art. 68 del Codice dei Beni Culturali prevede… [doc]