In una monumentale monografia in quattro volumi, pubblicata nel 2010 a cura della Scuola Normale Superiore di Pisa, Evelina Borea illustra come l’incisione sia stata il primo strumento mediatico elaborato per diffondere la conoscenza delle opere d’arte figurativa in Europa.
I multipli che ne venivano ricavati si diffondevano facilmente, per la loro natura cartacea ed illustravano, a collezionisti e storici dell’arte, i risultati più significativi raggiunti in Europa da pittura, scultura e disegno, anche architettonico.
Ma a fianco a questa funzione mediatica, la tecnica incisoria (xilografia, litografia, acquaforte, acquatinta, bulino, puntasecca, vernice molle, serigrafia ecc.) ha rapidamente assunto anche la funzione di strumento per un nuovo linguaggio nella materia della figurazione: nessuno può dubitare che le xilografie di Dürer o le incisioni all’acquaforte di Callot, Rembrandt e Goya assumano una autonoma espressività, a volte di significato altissimo.
Quel che gli artisti dicono attraverso l’incisione non può esser detto in forme diverse.
Nel secolo XX, gli espressionisti sottolineano anzi che le loro litografie non sono uno strumento di moltiplicazione ma uno strumento… [doc]