di Antonella Anselmo
1. L’occupazione espropriativa: le origini dell’istituto e le sue sottocategorie.
L’occupazione espropriativa, che è un istituto squisitamente giurisprudenziale, nasce grazie all’elaborazione della Corte di Cassazione. Con la nota sentenza n. 1464 del 1983 viene definita “accessione invertita” il modo di acquisto della proprietà a titolo originario in capo alla Pubblica Amministrazione a fronte di procedimenti espropriativi illegittimi.
Qualora, infatti, l’occupazione sia illegittima per mancanza di un provvedimento autorizzatorio o per decorso del termine entro cui l’acquisizione debba avvenire, la radicale trasformazione del fondo, con una sua irreversibile destinazione ad opera pubblica, comporta l’estinzione del diritto di proprietà del privato e la sua contestuale acquisizione a titolo originario in capo all’ente, con l’ulteriore conseguenza del diritto del privato al risarcimento del danno.
Il tentativo ermeneutico della Suprema Corte consisteva nel conciliare interessi evidentemente contrapposti, con prevalenza per la salvaguardia dell’interesse pubblico rispetto a quello del singolo: da un lato, nel riconoscere l’ineluttabile prevalenza dell’interesse alla conservazione dell’opera pubblica realizzata, con conseguente irreversibile trasformazione dell’area; dall’altro, nel garantire la situazione… [pdf]